Two measures in more than bra, a nose as straight (perhaps French), eyelids no longer declining: for many Italians are not luxury goods, but essential needs, so much so that thousands of households to borrow (using financial packages that offer specific) but to allow his wife, sister, daughter, of a dream come true beauty in a moment of 'lean. The phenomenon of "new breasts to rate" is just the tip of the iceberg of an industry that, even more than others, is paying heavily for the crisis: that of cosmetic surgery.
"The impact of the crisis has been devastating - Andrea admits Grisotto, president of SICPRE, Italian Society of Plastic, Reconstructive and Aesthetic - beginning three years ago, not heard, but now the Italians make realize that the money is running out and close the purse strings. Interventions were down 40 percent from two years ago. "
A pagare lo scotto della crisi , spiega Grisotti, sono proprio "gli interventi chirurgici: seno, naso, palpebre, che costano tutti attorno ai 5.000 euro. Mentre sono in crescita, malgrado tutto, le iniezioni di botox e di acido ialuronico per labbra e zigomi, che costano meno, anche se necessitano di periodiche visite per nuove iniezioni". Ma gli italiani che "resistono" alla crisi, e continuano a rivolgersi al chirurgo plastico per rimodellare il proprio corpo, non sono solo i più ricchi, anzi: "Continuano a venire anche persone con poca disponibilità economica. Il fenomeno dell’indebitamento delle famiglie non riguarda solo case o macchine, ma anche gli interventi estetici".
Tanto che sono nate offerte da parte di banche e finanziarie pensate proprio per questo tipo di esigenze: un seno o un naso nuovo, ossia dai 4.000 ai 5.000 euro di spesa, si possono rateizzare per un periodo fino a due anni: "Molti pagano a rate - conferma Grisotti - pur di non rinunciare a quelle correzioni estetiche che evidentemente vengono considerate irrinunciabili, e approfittano di queste offerte mirate che offrono diverse opzioni favorevoli. Un modo per non far crollare definitivamente il settore, anche se siamo molto in difficoltà, soprattutto i colleghi più giovani e meno noti".
FONTE: quotidiano.net
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